Sant'Antonio Abate

17.01.2017

Il 17 Gennaio è ricordato, nel calendario dei santi della Chiesa Cattolica, Sant'Antonio Abate.

Sant'Antonio è il patrono dei macellai e salumai, dei contadini e degli allevatori e protettore degli animali domestici, tanto da essere solitamente raffigurato con accanto un maiale che reca al collo una campanella. Il 17 gennaio tradizionalmente la Chiesa benedice gli animali e le stalle ponendoli sotto la protezione del santo.

Patrono di tutti gli addetti alla lavorazione del maiale, vivo o macellato, è anche il patrono di quanti lavorano con il fuoco, come i pompieri, perché guariva da quel fuoco metaforico che era l'herpes zoster. 

Ancora oggi il 17 gennaio si usano accendere i cosiddetti "focarazzi" o "ceppi" o "falò di sant'Antonio", che avevano una funzione purificatrice e fecondatrice.

Il culto della comunità di Frascaro a S. Antonio Abate risale a tempi antichi e affonda le sue radici in un territorio come quello della Valnerina, per lungo tempo, luogo di pellegrinaggio e terra di eremiti. 
La venerazione del grande anacoreta del deserto, cui la fede popolare attribuiva la funzione di protettore del bestiame, è stata sempre particolarmente intensa in una società rurale come quella di Frascaro in cui, fin dal Medioevo, pastorizia e allevamento sono stati gli assi portanti dell'economia del paese.

Nato verso il 250 a Coma (Qeman), nel medio Egitto, orfano di padre e madre prima dei vent'anni, Antonio rimase colpito in gioventù dalle parole di Gesù: "Se vuoi esser perfetto, vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri" (Mt 19,21).
 Decise così di seguire la strada indicata dal Signore: donò tutta la sua eredità ai poveri, ma per quel gesto e per aver donato tutti i suoi beni, fu costretto a subire per lungo tempo incessanti tentazioni e spaventose visioni.

Pregava giorno e notte, alternando la veglia al digiuno, finché, compiuti trentacinque anni, decise di ritirarsi in un cimitero abbandonato dove, con il semplice segno della croce, riuscì più volte a scacciare demoni e serpenti velenosi.
 La fama dei suoi poteri taumaturgici si diffuse velocemente e ben presto attorno alla sua figura si raccolsero le comunità orientali. E' proprio da qui che nacque quell'ascetismo monastico poi diffusosi in Occidente grazie all'attività di due grandi pensatori come Agostino d'Ippona e Benedetto da Norcia. 

Monica Paggetta 

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